
In punto di morte, la missionaria italiana perdonò i suo assassini. Per questo suo gesto di misericordia Papa Ratzinger la considerò un «segno pacifico di contraddizione che dimostra la vittoria dell’amore sull’odio e sul male».
«C’è una pallottola con scritto sopra il mio nome e solo Dio sa quando arriverà» rispondeva sempre suor Leonella a chi le chiedeva come andavano le cose in Somalia
«Il nostro fondatore, il Beato Giuseppe Allamano, ci incoraggiava ad essere a servizio della missione anche a costo della vita, e il riconoscimento del martirio di suor Leonella è per noi un nuovo impulso a vivere la missione fino in fondo», ha dichiarato a Fides suor Renata Conti, Missionaria della Consolata, postulatrice della causa di beatificazione della sua consorella, commentando la notizia del riconoscimento del martirio da parte della Congregazione per le Cause dei Santi con l’approvazione del Santo Padre.
«La nostra comunità ha seguito passo passo tutto l’iter della causa con trepidazione e ansia – prosegue suor Renata – e oggi quindi proviamo una gioia immensa. È stato il capitolo generale del nostro istituto, nel 2011, a decidere di procedere con la causa di beatificazione di suor Leonella, proprio perché diventasse esempio di come vivere la missione nel contesto di oggi».

Suor Leonella Sgorbati, era nata il 9 dicembre 1940 a Rezzanello di Gazzola, in provincia di Piacenza. Nel maggio 1963 era entrata nelle Missionarie della Consolata prendendo i voti perpetui nel novembre 1972. Dopo aver frequentato la scuola per infermiera in Inghilterra, nel 1970 partì per il Kenia. Dal 1970 al 1983 prestò servizio negli ospedali della Consolata di Mathari, di Nyeri e di Nazareth, alla periferia di Nairobi. Nel 1985 era diventata l’insegnante principale nella Scuola per infermiere presso l’ospedale Meru di Nkubu. Il 26 novembre 1993 era stata eletta superiore regionale delle Missionarie della Consolata del Kenya, compito che svolte per 6 anni.
Nel 2001 trascorse molti mesi a Mogadiscio per studiare la possibilità di creare una scuola infermieristica nell’ospedale locale gestito da una Ong. Il 18 aprile 2002 diede inizio ai primi corsi della scuola professionale e i primi allievi si diplomarono nel 2006, con un diploma internazionalmente riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il 17 settembre 2006 verrà uccisa.
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di © Alberto Alpozzi – Tutti i diritti riservati
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