Questa settimana Walter Verini, deputato del PD, presenterà alla Commissione Giustizia della Camera una proposta di legge per introdurre nel Codice Penale italiano un nuovo articolo, il 293-bis, rubricato come “Reato di propaganda del regime fascista e nazifascista”.
La proposta del signor onorevole Verini mira a voler punire, tramite il supposto reato di propaganda, chi vende o distribuisce souvenir come magliette, calendari o accendini… con simboli che richiamino il fascismo e il nazismo, ma non solo: anche chi verrà colto nell’atto di fare il “saluto romano” rischierà una pena fino a due anni di detenzione.

Inoltre per il relatore del nuovo ddl è gravissimo quanto pericoloso e non derubricabile il folklore che ruota attorno alla “complessa attività commerciale […] e al commercio di gadget o, ad esempio, a bottiglie di vino riproducenti immagini, simboli o slogan esplicitamente rievocativi dell’ideologia del regime fascista o nazifascista”. In poche parole la piccola cittadina romagnola di Dovia di Predappio, che diede i natali a Mussolini, presto dovrà fallire.

Al secondo comma, inoltre non ci si scorda dei tempi moderni e quindi dei Socialnetwork, è prevista l’aggravante della pena, aumentata di 1/3, se il delitto sarà commesso a mezzo di “strumenti telematici o informatici” poiché pare che “la propaganda di determinate condotte ha ormai trovato un terreno privilegiato attraverso le nuove tecnologie che consentono con pochi click di veicolare messaggi, immagini o simboli a una platea di destinatari certamente sconosciuta ai tempi in cui fu approvata la legge Scelba”. Attenzione dunque, dai prossimi giorni, a non alzare troppo il braccio al bar nell’ordinare 5 caffè.
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di © Alberto Alpozzi – Tutti i diritti riservati
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