Tra Eritrea e Gibuti la crisi era già esplosa nel 2008 per la rivendicazione dei territori riguardanti l’isoletta di Dumeira e l’omonima montagna, quando le truppe di Asmara erano penetrate nel territorio conteso. L’intervento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con la richiesta ad entrambi gli stati di ritirarsi dall’area portò nel 2010 alla mediazione tramite il Qatar che dispiegò una forza di interposizione per fare da cuscinetto nell’area.

La crisi risale allo scorso 5 giugno quando l’Arabia Saudita, coinvolgendo gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto e il Bahrein ha imposto l’isolamento del Qatar con l’interruzione dei rapporti diplomatici e il blocco dei trasporti aerei, marittimi e terrestri per il paese. In sostegno del Qatar sono subito intervenuti Iran e Turchia.
Il fattore scatenante è stata l’offerta alla Somalia da parte del Ministro degli esteri qatarino Muhamad Bin Abudurahman Bin Jasim di intervenire su Al-Shabab per favorire una pacificazione col governo di Mogadiscio e secondo Repubblica “così praticamente ammettendo apertamente il sostegno all’organizzazione terroristica islamista che, peraltro, già era noto a causa dei rapporti con alti gerarchi jihadisti tra cui Hassan Dahir Aweys arrestato a Mogadiscio e al quale il Qatar aveva invano offerto asilo politico”.

L’Arabia Saudita ha quindi sollevato la Lega Araba contro il Qatar che il 13 giugno ha fatto ritirare il proprio contingente, lasciando piede libero alle truppe di Asmara che hanno subito aggredito Gibuti uccidendo una dozzina di uomini nei territori contesi.
Moussa Faki Mahamat, il Presidente della Commissione della Unione Africana, ha chiesto all’Eritrea di abbandonare i territori occupati invitando alla calma per evitare un’escalation. Asmara non ha risposto.
Nel frattempo l’Arabia Saudita sta cercando di portare dalla sua parte la Somalia contro il Qatar, offrendo 80 milioni di dollari, ma il presidente somalo Farmajo ha sottolineato che vorrebbe invece assumere il ruolo di pacificatore, considerando che il Qatar è alleato della Turchia che attualmente ha un ruolo di sostengo economico fondamentale per il governo di Mogadiscio.
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di © Alberto Alpozzi – Tutti i diritti riservati
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