Alle 23.45 del
26 gennaio 1928 giungeva in automobile, alla stazione Termini di Roma, il Principe di Piemonte
Umberto di Savoia,
lasciò Roma a mezzanotte con il treno reale diretto a Taranto, dove si imbarcherà per un
viaggio nelle colonie dell’Africa Orientale, accompagnato dal generale
Ambrogio Clerici e dai capitani
Tullio Sovera e
Piero Giberti.
Il Principe Umberto di Savoia aprì così una serie di visite della casa Savoia nella colonie italiane, seguiranno infatti le visite del re Vittorio Emanuele in Tripolitania nel 1928, l’Eritrea nel 1932, la Cirenaica nel 1933 e infine la Somalia nel 1934.
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Nel pomeriggio del
27 gennaio 1928 salpava dal Mare Grande di Taranto, scortato da quattro M.A.S., il Principe Umberto di Savoia imbarcato sulla
Regia Nave San Giorgio, al comando del capitano di vascello
Vincenzo De Feo.
Il 28, nelle prime ore del pomeriggio, navigava tra Cefalonia, Zante, la Morea, e poi nel golfo di Arcadia.
All’alba del 29 era in vista delle montagne di Candia, nell’isola di Creta. Verso mezzogiorno faceva rotta su Alessandria.
Nella mattinata del 31 il San Giorgio entrava nel porto interno della prima delle città omonime fondate da Alessandro Magno, ormeggiandosi alle boe tra le imbarcazioni pavesate a festa e i saluti della folla.
La mattina alle 10.00 il Principe sbarcò in città accompagnato dal ministro Paternò e dal generale Clerici. L’indomani con treno reale messo a sua disposizione dal Governo egiziano, partiva per la città de Il Cairo, ospite del re Fu’ad I.
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Nei giorni successivi la comitiva reale
visitò le piramidi di Giza e fece alcune escursioni nei luoghi storici. Da Il Cairo proseguì il viaggio attraverso l’alto Egitto e il Sudan anglo-egiziano, verso la colonia eritrea.
Giunse il 13 febbraio a Cassala, ultima stazione di confine tra il Sudan anglo-egiziano e la colonia italiana.
Da Cassala, nello stesso giorno, in automobile raggiungeva Tessenei già su suolo italiano, dove riceveva il primo saluto del governatore Jacopo Gasperini e del Sottosegretario di Stato alle Colonie Piero Bolzon.
Il Principe si trattenne due giorni nel centro agricolo di Tessenei, sorto in seguito alla bonifica di 15.000 ettari di terreno da parte della S.I.A. “Società Imprese Africane”, visitando gli impianti e le dighe di sbarramento per la presa delle acque dal torrente Gasc e le opere di bonifica idraulica per la coltura cotoniera del cotone.
Lasciata in automobile la nuova città agricola fu scortato dai cammellieri del Barca e dai cavalieri Ben Amer per arrivare dopo cinque ore ad Agordat. Il Principe visitò poi le locali istituzioni e l’ossario dei caduti della battaglia di Adua del 1896.
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Il giorno successivo proseguì per Cheren e dopo per Asmara, la capitale della colonia, dove visitò la cattedrale cristiano-copta, l’ospedale
“Regina Elena” e la scuola
“Vittorio Emanuele III”.
Partito dall’Asmara il mattino del 21 febbraio, il Principe proseguì per Dogali, Saati, Moncullo e Otumlo per giungere in serata a Massaua. Nel porto già si trovava il San Giorgio, partito da Alessandria il 9 febbraio.
Il giorno 22 assisteva alle imponenti onoranze tributategli dalla importante città marittima, capitale morale della colonia.
In mattinata Umberto di Savoia accompagnato dal Governatore Gasperini e dal Sottosegretario Bolzon assistette prima alla messa solenne nella chiesa cattolica e poi alla cerimonia d’inaugurazione della grande piazza prospiciente il porto intitolata al suo nome.
Il Principe ammirò il nuovo grande palazzo della Banca d’Italia e soprattutto si compiacque del notevole sviluppo delle opere di ricostruzione compiute in città a causa del terremoto nel 1921.

Successivamente si recò a visitare l’ospedale e nel pomeriggio, imbarcatosi su un motoscafo attraversava il porto per approdare al molo industriale per la visita dei grandi depositi di combustibili in via di costruzione dove vi erano stoccati la nafta e il petrolio per l’approvvigionamento delle navi e per l’industria locale, che avrebbero dovuto rendere indipendente la navigazione nazionale dall’obbligo di effettuare rifornimenti nei porti stranieri del Mar Rosso. Successivamente il Principe visitò le concessioni delle saline eritree.
Il Principe infine passò ai cantieri dei sambuchi, alla centrale elettrica, ai frigoriferi, ai lavori dell’idroscalo, osservando le nuove opere che stavano attrezzando il porto di Massaua per divenire uno dei maggiori scali nel Mar Rosso.
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Alle 19.00 il Principe accompagnato dal Sottosegretario Bolzon riprendeva imbarco sul
San Giorgio che dopo poco avrebbe salpato diretto nella Somalia italiana.
Nella notte del 25 febbraio navigava già nelle acque della Migiurtinia, la regione più a nord della Somalia, e nelle prime ore del mattino si incrociava con la Regia cannoniera Arimondi, inviatale incontro da Alula per porgere il benvenuto nel mare territoriale della colonia.
La notte del
26, doppiato
Capo Hafun nell’oceano Indiano, il
San Giorgio dirigeva per Mogadiscio. Il
San Giorgio dava fondo nella rada di
Mogadiscio il mattino del
28 febbraio.
La Somalia, la più lontana colonia italiana, nel programma del viaggio aveva riservati 18 giorni dal martedì 28 febbraio al venerdì 23 marzo, giorno previsto per il rientro.
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