A ottobre due date a Roma per la presentazione del libro di Alpozzi.
Il libro “Il faro di Mussolini – L’Opera coloniale più controversa e il sogno dell’Impero nella Somalia Italiana. 1889-1941” del fotoreporter Alberto Alpozzi dopo decine di date nel nord Italia, ultima il 10 ottobre a Gorizia presentata da Fausto Biloslavo, e l’imminente presentazione a Predappio prevista per sabato 17 ottobre alle ore 17.30 al teatro Comunale, con l’introduzione del Sindaco Giorgio Frassinetti del PD, approderà anche nella capitale.
Due sono le date a ottobre per la marcia su Roma de “Il faro di Mussolini”. L’autore sarà infatti ospite giovedì 22 ottobre presso il Foro Sette Cinque Tre, in via Beverino 49, alle ore 21.30, mentre venerdì 23 ottobre, con l’introduzione della giornalista Luciana Miocchi e la moderazione del giornalista Alessandro Pino interverrà al Teatro degli Audaci, in via G. De Santis 29, alle ore 16.30, per presentare il suo libro.
Una piccola anticipazione: durante la presentazione al Teatro degli Audaci, ci sarà la testimonianza del Colonnello Leonardo Carbone, direttamente da Marsala, il cui padre Antonio prestò servizio presso “Radio Marina Crispi”, in qualità di sottocapo motorista navale dall’11 settembre 1939 al 10 maggio 1941.
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“Il libro di Alpozzi – si legge nell’introduzione di Giorgio Ballario de La Stampa – non si limita alla semplice e sterile elencazione degli avvenimenti storici che portarono a realizzare il faro, un’infrastruttura fondamentale per la marineria di tutto il mondo, invocata da almeno mezzo secolo. Intorno alla questione del faro Guardafui l’autore ricostruisce il mondo perduto e avventuroso della navigazione tra Mar Rosso e oceano Indiano, delle esplorazioni italiane e delle conquiste coloniali, della documentazione topografica e fotografica di una nazione, la Somalia, che ancora negli Anni Venti del secolo scorso era una sorta di “buco nero” sugli atlanti internazionali. Fino a seguire le tracce dell’ultimo guardiano del faro italiano, che ancora a metà degli Anni Cinquanta…”
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Un libro non solo dai contenuti inediti, la cui ricerca si è basata su documenti e immagini d’archivio che per la prima volta vengono pubblicati ma anche un libro di avventure, di viaggi e storia ambientato sulla punta estrema del Corno d’Africa, dove la regina Hatshepsut inviava le sue navi per procurarsi le spezie e il poeta Arthur Rimbaud trafficava in armi, covo di pirati, teatro di naufragi e leggende. Un’appassionata e meticolosa indagine che esplora i luoghi dove le vite di enigmatici Sultani si sono intrecciate con corrotti avventurieri ed entra nei palazzi dove furono stretti accordi segreti e si consumarono inganni che hanno segnato gli avvenimenti cruciali della storia coloniale italiana. Protagonista di questa ricerca è il faro intitolato allo statista Francesco Crispi, che dopo 50 anni di incartamenti e diplomazia, fu eretto dall’Italia di Mussolini sul Guardafui, diventando il più grande fascio littorio esistente e simbolo dell’Impero.
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