“Italia Coloniale” interrompe le pubblicazioni

Cari lettori e sostenitori,

da oggi interrompo l’attività di ricerca e divulgazione: le indagini storiche di questi 10 anni hanno richiesto ingenti risorse personali alle quali non posso più attingere. Oltre al fatto che minacce, censure e boicottaggi hanno superato il sostenibile.

Questo significa che il sito italiacoloniale.com non verrà più aggiornato e con esso il Canale Telegram e tutte le pagine Facebook collegate, al netto delle quotidiane segnalazione, chiusure e shadow ban.
La totale assenza di una rete, la mancanza di fondi, l’ignavia della classe politica e l’incapacità editoriale di distribuire al grande pubblico non rendono più possibile proseguire questo magnifico viaggio, bellissimo e ricco di soddisfazioni!
Dall’agosto 2019, quando è iniziato il “grande reset progressista” sui social network non mi sono più ripreso. All’epoca le mie pagine di storia raggiungevano una viralità organica quotidiana di 500.000 persone. Sono state chiuse senza possibilità di appello. Oggi raggiungono a fatica una copertura di 1.000 persone.

Lascio il testimone.

Più di 2 milioni di click sul sito web per 963 articoli, circa 33.000 iscritti alle pagine Facebook (senza contare i 40.000 persi e mai recuperati con le pagine censurate*), più di 2.000 iscritti al Canale Telegram, insieme all’idealismo, al duro lavoro e sopratutto alla verità non hanno ripagato.

Mi sono sbagliato!

Ho proseguito caparbiamente ben oltre le mie risorse negli ultimi 4 anni sperando che nuovi testi (tutti acquisiti dalle maggiori università mondiali tranne che quelle italiane) e ricerche potessero essere il punto di svolta.
Ho pubblicato 6 libri e 25 dossier per la collana “Romanamente” più curato la riedizione di svariate pubblicazioni d’epoca.

Mi sono illuso!

Un sincero grazie a chi negli anni mi ha sostenuto, a chi ha acquistato i miei libri e a chi nel suo piccolo ha ritenuto giusto finanziarmi con piccole donazioni.

Alberto Alpozzi

*circa due anni fa, insieme ad un amico avvocato vincitore contro Facebook per l’immotivata chiusura del profilo, ho intentato la medesima causa per avermi distrutto anni di lavoro e fatto perdere migliaia di contatti, per il solo motivo di aver divulgato le mie ricerche (mai smentite peraltro). Ebbene: il magistrato del foro di Torino dichiarandosi “incompetente” in materia ha rigettato la mia richiesta di riapertura profilo personale e pagine infliggendomi anche la soccombenza, cioè pagare le spese della controparte.

Fino a esaurimento  QUI  elenco delle pubblicazioni  “L’Italia Coloniale”

28 thoughts on ““Italia Coloniale” interrompe le pubblicazioni

  1. Perdiamo uno Storico vero che ha sempre basato i suoi scritti su documenti reali e ricerche assai accurate. Io figlio di coloniali ho apprezzato ogni tuo scritto per le verità in esso contenute.
    Ti ringrazio per quanto ha fatto per tutti noi Italiani.

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  2. Quelle che ho letto sono parole che colpiscono duramente. Spero che almeno le pubblicazioni già stampate continuino a essere vendute online e che almeno il sito e telegram rimangano per essere consultati dagli appassionati di storia come noi. Un augurio di buona salute e tanti complimenti per l’enorme lavoro fatto sin qui.

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  3. Alberto non ci mollare.In questi anni grazie a te tutti cultori di storia coloniale vera,hanno potuto finalmente godere di uno spazio serio e documentato e accrescere le loro conoscenze.Spero tu ci possa ripensare in qualche modo.Purtroppo i social sono in mano a chi sappiamo ma tu sai che siamo in tanti ad apprezzarti.Cordialmente.

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  4. Ciao Alberto, questa cosa mi addolora molto, purtroppo come sai nel mio
    caso per forza maggiore non ho potuto continuare a sostenerti, ma
    confidavo come te in una ricercata verità storica da parte di molte
    persone, e invece qui sembra che sia più interessante seguire le quattro
    stronzate su tiktok, o le donne nude di Instagram.. non parliamo della
    merda Facebook…

    Non so cosa prevederà il tuo futuro ma ti auguro con tutto il cuore di
    realizzare i tuoi progetti, e sopratutto restiamo in contatto, perché
    prima o poi la mia situazione cambierà e i tuoi lavori sono sempre
    interessanti.

    Un grande abbraccio e se dovessi passare per Roma avvisami.

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  5. Mi dispiace moltissimo. Ho scoperto questo bellissimo e interessantissimo sito solo qualche settimana fa. La ringrazio comunque per il suo meritorio lavoro! Cordiali saluti

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  6. Ciao Alberto, mi dispiace tantissimo, ma non ti arrendere, sei un guerriero, combatti, non tutto è perduto, ci sta sempre una via d’uscita
    Spero di rivederci presto
    Un abbraccio

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  7. Carissimo Alberto, ti dico solo una cosa: grazie! Dalle tue pubblicazioni e dalle tue ricerche ho appreso tantissimo. Ho sempre avuto il piacere di leggere e studiare argomenti non conosciuti e mai divulgati. Ho sempre letto la Storia vera! La tua condizionata decisione è comprensibile e sarà una perdita grave. Grazie ancora e un abbraccio.

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  8. Mi dispiace molto che una voce indipendente, che ci raccontava di un’ Italia orgogliosa e modernizzatrice, venga soffocata da una democrazia che si vanta di garantire liberta’ di pensiero e di espressione.
    Ma sono i grandi social a comandare e i nostri stati si inchinano.

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  9. Ciao Alberto mi sono arricchito grazie al tuo lavoro.L africa e il colonialismo italiano doveva essere fatto e completato.  I africa italianizzata e civilizzata.Vista la ultima tua email…Sto proponendo una parte del mio progetto “degustavia.it ” gratuitamente ed a lungo termine a cp. e ora anche a te nella tua città Una risorsa COMMERCIALE INFORMATICA ad ampio respiro.Www.degustavia.it A noiStefano lazzeri 3299622255 Inviato da Yahoo Mail su Android

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  10. Mi spiace, suggerisco di contattare la Fondazione Ugo Spirito che potrebbe essere interessata a proseguire il lavoro, oppure la rivista “Nuova Storia Contemporanea” che collabora con la stessa Fondazione. I professori Francesco Perfetti e Giuseppe Parlato penso siano i più idonei a continuare le ricerche

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  11. Alberto, spero vivamente che le tue pubblicazioni possano riprendere in un futuro prossimo. Nel mentre, quanto da te fatto in questi anni rimane una risorsa preziosa per tutti noi che abbiamo potuto apprezzare la qualità del tuo lavoro.

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  12. Gentilissimo Dott. Alpozzi, mi dispiace tantissimo che abbia dovuto subire queste ingiustizie. Tuttavia la Verità vincerà sempre alla fine sulla menzogna. Ho acquistato tempo fa il suo libro “Bugie coloniali” e mi ha confermato che la storia che raccontano i media conformisti non è la vera Storia. Nessuno degli altri popoli europei ha fatto così tanto per le sue colonie quanto abbiamo fatto noi. Abbiamo portato civiltà dove prima c’era solo barbarie, barbarie che necessariamente, avendo interrotto la nostra opera di incivilimento è tornata drammaticamente in quelle zone. Spero che almeno il sito con gli articoli storici rimanga attivo come testimonianza del suo eccellente lavoro storico documentatissimo.

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  13. NO ASPETTA NON CHIUDERE NULL NON FARLO AFGINCHE LA VERITÀ CONTINUI IL PERCORSO NO CHIUDERE, NULLA FAI UN BACKUP DEL SITO QUALSIASI COSA MA NON FARTI DISTRUGGERE ANNI DI LAVORO NON FARLO TI PREGO! CONTUNUA LA TUA LOTTA PERCHÉ QUESTA VERITÀ NON VENGA CALPESTATA, LA VERITÀ FA CHE QUESTA VERITÀ NON FALLISCA ANCHE LEI NON ARRENDERTI TI PREGO FALLO PER CHI HA LA VERITÀ COME MEZZO, PER DISTRUGGERE COLORO CHE ODIANO LA REALTÀ DEI FATTI!

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  14. Sono addolorato per questo annuncio. Ho sempre apprezzato le sue ricerche, rigorose e documentate, con fotografie ormai introvabili. Ma soprattutto ho aprezzato la sua capacità di rappresentare la visione italiana del periodo coloniale, anomala per quel perido, in quanto ispirata ad un futuro comune di Africa e Mediterraneo, in tal senso anticipatrice per l’Europa e per l’Africa, che ancora molti paesi africani ci riconoscono

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  15. Negli anni ’70/’71 ho incontrato l’Ing, Celso Odello come mio superiore nel cantiere in costruzione a Vanderbijlpark (S.A.)
    Quel cantiere oggi(Arcelor Mittal) è il più grande) produttore di prodotti piani in acciaio nell’Africa sub-Sahariana Odello Mi ha parlato della sua attività durante la guerra in Africa, ma più che altro con spirito goliardico. Di Lui ho un caro, struggente ricordo.
    Sarei particolarmente grato a chi possa mettermi in contatto con Lui (se in vita),o con la moglie (idem), o con la amata figlia.
    Cordialmente
    Giuseppe Pannarale – Milano

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  16. Sono davvero dispiaciuto. Da appassionato di storia e verità leggevo saltuariamente, ma con grande interesse gli articoli di questo sito. Ad maiora !
    Sergio Isella

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  17. Non mollare, sii tenace. Tacere è quello vogliono. Continua la tua missione, magari ridimensiona ma rendi accessibili quel tesoro di informazioni a tutti. NON MOLLARE!

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  18. Pingback: Il museo si scusa con il bisnipote… – La Federazione delle Resistenze

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