Il Comune di Roma ha deciso di intitolare l’ex fermata Amba Aradam della nuova metro C al partigiano italo-somalo Giorgio Marincola
COMUNICATO STAMPA ANCIS “ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNITA’ ITALO SOMALA”
Mauro Caruso, Presidente dell’ANCIS, Associazione Nazionale Comunità Italo Somala, da anni si adopera perché rimanga viva nelle giovani generazioni la memoria di Giorgio Marincola. Il giovane medico partigiano, di madre somala e padre italiano, nato in Somalia e poi cresciuto e morto in Italia, che valorosamente ha combattuto tra le file della Resistenza italiana contro il regime nazifascista, morendo il 4 maggio 1945, a 24 anni, nell’ultima strage nazista sul territorio italiano. Giorgio Marincola è, ancora oggi, simbolo di coraggio e patriottismo, come testimonia la medaglia d’oro al valore militare conferitagli, post mortem, nel 1953.
Numerosissime le iniziative portate avanti negli anni dall’Associazione e dal Presidente Caruso.
Il 4 maggio 2015 ha organizzato in Campidoglio le celebrazioni in occasione dei 70 anni dalla morte di Marincola alla presenza delle istituzioni, di Roma Capitale, del nipote di Giorgio, Antar Mohamed Marincola, di suo cugino paterno, dell’allora Presidente ANPI, Ernesto Nassi.

Negli ultimi anni ha svolto incontri e lezioni dedicati alla figura di Marincola presso l’Università “La Sapienza” di Roma, dove si laureò in medicina, e presso numerose scuole in Italia, per mantenerne vivo il suo ricordo tra i giovani.
Dal 2016, stabilmente, è tra gli organizzatori della ricorrenza che si svolge ogni anno in ricordo di Marincola, presso il Liceo Classico Pilo Albertelli di Roma, dove Giorgio studiò e fu allievo dello stesso Pilo Albertelli, tra i fondatori del Partito d’Azione e vittima delle Fosse Ardeatine, che lo introdusse alla lotta partigiana.
Mauro Caruso, quale ponte naturale tra i due popoli, ricopre anche il ruolo di Consigliere dell’Ambasciatore della Repubblica Federale Somala, S.E. Abdirahman Cheik Issa, da sempre attento affinché la straordinaria storia di Marincola venga ricordata, anche in memoria della madre di Giorgio, Ashkiro Hassan, di nazionalità somala.
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Così ha commentato Amedeo Ricucci:
Quella del Comune di Roma è stata una scelta doppiamente e fortemente simbolica, perché da un lato ha riconosciuto (ed era ora) l’importanza della toponomastica – che non è mai neutra – e dall’altra ha dato il giusto riconoscimento ad una comunità, quella nera in generale ed italo-somala in particolare, che ha avuto un ruolo importante nella storia del nostro Paese.C’è però da stupirsi per il mancato coinvolgimento, ieri di Mauro Caruso e dell’Associazione Nazionale Comunità italo-somala, che pure si adopera da anni per rimanga viva nelle giovani generazioni la memoria di questo medico partigiano a cui nel 1953 è stata già conferita la medaglia d’oro al valore militare.