
Ha iniziato la sua vita il 19 maggio come depressione tropicale nel Golfo di Aden portando forti piogge e improvvise inondazioni con venti fino a 95 km/h.
Sono almeno 22 le vittime e molti sono ancora i dispersi. Il bilancio dei morti non è ancora definitivo perché si sta ancora cercando di raggiungere tutte le aree colpite dalle piogge del ciclone.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) in Somalia 772.500 persone sono state colpite dalle improvvise inondazioni con oltre 229.000 sfollati.
Le oltre 17 ore di piogge continue hanno fatto 15 le vittime nella regione di Awdal nella repubblica autoproclamata del Somaliland e 1 nella città di Berbera nella regione di Sahil. Colpita gravemente anche la città di Alula nella regione di Guardafui nel Puntland (video qui sotto).
A Baki sono crollate 41 case, mentre altre 30 sono andate distrutte nella città di Harirad oltre a 140 fattorie.
A Mogadiscio, si sono registrate almeno 6 vittime e più di 300 case sono sott’acqua.
L’Onu e il governo della Somalia hanno lanciato un appello congiunto da 80 milioni di dollari per fornire un aiuto immediato alle regioni colpite dalle recenti inondazioni.
