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La tragedia di questo connazionale non fu purtroppo un caso isolato. Primo lembo d’Africa a venire colonizzato dal nostro Paese (a partire dal 1869), l’Eritrea ospitava infatti la più grande comunità italiana del Continente Nero, con circa quindicimila individui al momento dell’occupazione britannica (secondo la British Administration). Anche allo scopo di tutelare i diritti di questi “figli d’oltremare”, i governi repubblicani appoggiarono in sede internazionale la causa indipendentista eritrea (avversata da Londra) e cercarono di ottenere l’amministrazione fiduciaria dell’ex colonia, fallendo però entrambi gli obiettivi. A quel punto, nuove ombre si addensarono sul destino degli italo-eritrei; le autorità etiopi avevano infatti deciso di naturalizzare automaticamente tutti gli stranieri (secondo un processo di africanizzazione forzata tipico della fase post-coloniale) che avessero almeno un genitore o un nonno eritrei, mentre il meticcio in possesso di un’altra cittadinanza, come il De Rossi, avrebbe avuto soltanto sei mesi di tempo per scegliere tra quella originaria e quella etiope.Scopri i libri suggeriti dal sito “L’Italia Coloniale”. CLICCA QUI per l’elenco delle nostre pubblicazioni: libri, dossier e riviste
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