Wolde Selassie, noto come Domenico Mondelli, era nato ad Asmara, nella colonia italiana d’Eritrea, il 30 giugno 1886. E’ stato un uomo di grandi primati per se e per l’Italia.
È stato il primo aviatore nero al mondo ad ottenere un brevetto di pilota militare, il primo africano a pilotare un aereo durante la prima guerra mondiale, in Libia, nel 1912 , il primo italiano nero ad avere responsabilità militari, il primo italiano di origini africane (era tigrino) a raggiungere il grado di generale nell’esercito ed è stato anche il primo italiano nero ad entrare nella massoneria.
Figlio naturale dell’allora tenente Attilio Mondelli, di stanza nella colonia italiana, Wolde prende il nome di Domenico all’età di dodici anni quando si trasferisce con il padre a Parma. Qui seguendo le orme del padre e dello zio Emilio, nell’ottobre 1900 intraprende la carriera militare frequentando il Collegio militare di Roma per passare poi alla Regia Accademia Militare di Modena per uscirne nel 1905 con il grado di sottotenente assegnato alla fanteria, specialità bersaglieri.
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Nel 1907 prenderà la cittadinanza italiana, secondo il codice civile del 1865, infatti, la condizione di militare permetteva di diventare cittadino italiano. Parte poi volontario per la Libia, quindi a Torino nel 1913 l’apprendistato per diventare pilota nella nascente flotta aerea dell’aviazione militare italiana conseguendo il brevetto di pilota conferitogli dalla Fédération Aéronautique Internationale il 20 febbraio 1914. Nel 1915 è nominato dal Ministero della Guerra «pilota d’aeroplano».
Siamo alla vigilia dell’inizio della prima guerra mondiale e l’Italia può contare appena su 58 aerei da combattimento contro i 98 degli austro-ungarici. Su uno di questi velivoli prende posto proprio il capitano Mondelli che il 24 maggio del 1915 effettua, a bordo di un Nieuport Ni 80 G, una serie di ricognizioni sul Monte Hermada e Maria Zell partendo dall’aeroporto di Campoformido, sul fronte dell’Isonzo. Con quest’azione nei territori del Triveneto Mondelli si guadagna la prima medaglia al valor militare (bronzo), assegnata nel giugno 1916 con questa motivazione: «Dava prova di calma e coraggio. Sprezzante del pericolo, volava a quote basse».Il 12 gennaio 1916 è nominato comandate di squadriglia con sede ad Aviano. Prosegue la carriera militare nell’esercito passando poi al comando del 67º battaglione del18º Reggimento bersaglieri, vivendo l’esperienza del fronte a terra.
Il 10 ottobre, con il grado di maggiore, assume il comando del XXXIII Reparto d’assalto “Fiamme Cremisi” della neocostituita specialità arditi. Dopo la fine della guerra, sarà decorato complessivamente di due Medaglie d’argento e due di bronzo al valor militare, e insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Nel 1920, inviato volontario in Albania alla testa del IX Reparto d’assalto ottenne la sua terza Medaglia di bronzo.
Nel 1923 è promosso colonnello ma nel 1925 lascia il Regio Esercito, entrando nel ruolo della riserva, perché a causa dei preconcetti presenti nell’ambiente militare dell’epoca gli venne ritardata la promozione, ritardi contro i quali si opporrà portando il Ministero della Guerra in giudizio e per ben tre volte vincendo il ricorso al Consiglio di Stato.
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Verrà screditato per la sua affiliazione alla massoneria, nella quale era entrato nel 1912 fino a raggiungere il grado di Maestro Libero Muratore.
Nel 1959 viene promosso, nel ruolo d’onore, a Generale di Brigata, nel 1963 Generale didivisione e nel 1968 di corpo d’armata . Infine fu insignito del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana il 10 giugno 1970 con decisione motu proprio del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Si è spento a Roma, all’Ospedale militare del Celio, il 13 dicembre 1974.
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Sono nativo dell’Asmara dalla quale mi ONORO di aver ricevuto i natali …la mia seconda PATRIA !
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Sono nata ad Asmara madre Eritrea padre Italiano sono medico ormai in pensione
So poco e niente della mia terra natale
Sono comunque profondamente italiana
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